Si tratta di un’antica razza tradizionale del Piemonte, diffusa soprattutto nel Cuneese, nell’Astigiano e nel Torinese, specializzata nella produzione di carne per la quale ha una forte predisposizione in quanto è in grado di offrire buone rese di macellazione e una ottima qualità. È una razza longeva che si adatta ai climi più diversi e all’allevamento sia al pascolo che in stalla, caratterizzata da muscoli ipertrofici a livello dorsale e a livello della coscia. I maschi raggiungono la maturità attorno ai 18 mesi con un peso di circa 550-650 chilogrammi, mentre le femmine raggiungono un peso di 420-480 chilogrammi. In passato presentava una triplice attitudine in quanto era in grado di fornire carne, latte e forza lavoro. Le femmine producono latte di ottima qualità, da sempre utilizzato anche per la caseificazione, sebbene in quantità limitata. Già in testi antichi venivano menzionati i pregi del bovino
piemontese o dei vitelli della coscia. In cucina trova impiego nella carne cruda, battuta al coltello o a fettine sottilissime. Il Presidio Slow Food riunisce nell’associazione La Granda un gruppo di allevatori che seguono un severo disciplinare di allevamento. Per un esempio emblematico di buone pratiche, si vedano gli allevamenti dei fratelli Luigi e Armando Allemano e di Domenico Gramaglia a Saluzzo.
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