La Valle Stura è uno dei territori che vanta le chiese di più antica fondazione all’interno della Diocesi di Cuneo. Quasi tutti questi edifici sono stati però rimaneggiati nel corso dei secoli o addirittura distrutti. Restano a ricordarci la loro storia molti campanili di epoca medievale databili tra XIII e XV secolo: con le loro cuspidi elevate su mura possenti ancor oggi vigilano come guardiani lungo la direttrice viaria principale che conduce al Colle della Maddalena.
Chiesa della Natività di Maria Santissima (AISONE)
Il campanile di una delle più antiche chiese della valle risale al XIII – XIV secolo. Ha base quadrata e si innalza per cinque piani terminanti con cuspide piramidale; monofore e bifore ornate da piccole colonne ed archetti marcapiano decorano la parte terminale. Il campanile si salvò dalla distruzione della chiesa avvenuta ad opera delle armate franco-spagnole nel 1744. Nel 1898 venne riparata la guglia pericolante in seguito ad una scossa di terremoto. La cella ospita tre campane, datate rispettivamente 1827, 1866 e 1923.
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Chiesa di San Fiorenzo (VINADIO)
Il campanile risale alla fase trecentesca della parrocchiale di San Fiorenzo, costruita nel 1321, sotto il regno di Papa Giovanni XXII e Re Roberto, come racconta l’iscrizione sul portale in pietra.
Originariamente la chiesa era orientata verso est e il campanile si trovava sul lato nord della chiesa, a fianco dell’altare maggiore; quando nel XVII secolo l’edificio fu ampliato e venne cambiato l’orientamento, si mantenne il campanile che si trovò quindi inglobato nella navata destra. La struttura ha pianta quadrata, arcatelle cieche e bifore di diversa grandezza. La struttura presenta linee semplici e una volumetria essenziale che sembrano attenuare l’altezza di ben 30 metri.
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Torre campanaria di San Bartolomeo (SAMBUCO)
Domina il paese e la valle questo campanile solitario che ricorda la presenza della chiesa di San Bartolomeo, depositaria del titolo di parrocchiale insieme a San Giuliano.
La costruzione del campanile risale al 1445 e sopravvisse all’interdizione della chiesa (1771) e alla sua distruzione (1794) durante l’occupazione francese.
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Campanile “dei quattro lupi” (PIETRAPORZIO)
Il campanile in pietra tufacea è quanto resta della chiesa menzionata nei documenti come Santo Stefano de Pelaporcho: eretta nel XIII secolo, la chiesa risulta diroccata nel 1439 ma fu completamente rimaneggiata intorno al 1466 quando venne rifatto anche il campanile.
La sommità è ornata dalle raffigurazioni di animali che non hanno la funzione di doccioni, ma piuttosto sembrano vegliare come custodi sulla valle; la tradizione li ha identificati con lupi, da cui il nome dato al campanile.
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Chiesa di San Lorenzo (BERSEZIO)
La chiesa di San Lorenzo era una dipendenza del monastero benedettino di San Teofredo di Le Puy. Il campanile testimonia l’antichità di questa fondazione, attestata fin dal XII secolo.
È una struttura a pianta quadrata con doppio ordine di bifore in pietra e terminazione a cuspide piramidale. Nel XVIII secolo subì alcune modifiche, tra le quali l’innalzamento della cella campanaria e la decorazione con meridiane.
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