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paese di montagna

La Routo

© Simone Mondino - Archivio Unione Montana Valle Stura

Informazioni
Porta di Valle - Valle Stura
+39 328 203 2182

Sulle vie della transumanza tra le Alpi e il mare

IL PROGETTO

La Routo (dall’occitano “far la routo”: transumare) è un progetto franco-italiano che coinvolge i territori interessati dalla transumanza e dall’itineranza tra la bassa Provenza (pianura della Crau) e la valle Stura di Demonte nella realizzazione di una rete transfrontaliera e nell’animazione di un itinerario che colleghi questi luoghi avvalendosi degli antichi tratturi, sulle tracce delle greggi ovine.

Sull’onda di questo forte legame caratterizzato dal tematismo della transumanza, la Comunità Montana Valle Stura prima, l’Unione Montana Valle Stura poi e l’Ecomuseo della Pastorizia, insieme alla Maison de la Transhumance e a l’Ecole du Merle, hanno dato vita, a partire dal 2000 a “La Routo – Sulle vie della transumanza tra le Alpi e il mare”.

L’ITINERARIO

L’itinerario escursionistico a lunga distanza GR®69 La Routo® si sviluppa tra Arles (una delle principali città del Dipartimento Bouches-du-Rhône, nella Regione PACA) e Borgo San Dalmazzo in 33 tappe per circa 420 km su territorio francese e 110 km su territorio italiano, attraversando interamente la valle Stura di Demonte e toccando tutti i territori comunali dell’Unione Montana.

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LE 9 TAPPE IN VALLE STURA

In valle Stura l’itinerario segue nel suo complesso l’asse vallivo, sfruttando parzialmente percorsi già strutturati quali “Lou Viage” e l’“Ippovia”, andando a ripercorrere le antiche draios (sentieri) che i pastori valligiani e delle valli limitrofe hanno attraversato con le loro greggi durante i secoli quando facevano “La Routo” ossia la Transumanza e toccando i luoghi più importanti destinati oggi al pascolo e all’allevamento, incontrando durante il tragitto elementi del patrimonio culturale legato alla tematica transumante e dell’allevamento.

Per fruire dell’itinerario sono state create 9 tappe, oltre a due varianti, ognuna delle quali prevede una distanza ed un dislivello studiato affinché tutti gli escursionisti mediamente allenati possano usufruirne: si va dalle giornate più semplici di circa 9 km fino a oltre i 15 km con dislivello più importante. Tutte le tappe hanno inizio e fine presso borgate o centri abitati dove poter pernottare e usufruire di servizi ristorativi.

Pontebernardo e l’Alta valle Stura

1. COLLE DELLA MADDALENA-BERSEZIO e 2. BERSEZIO-FERRERE

Le prime due tappe sono caratterizzate da ambienti di alta montagna (si cammina fino ai 2500 m di quota) con sentieri panoramici, laghi alpini e praterie di alta quota. Si vedono, fra gli altri, i laghi di Roburent con i suoi alpeggi, la borgata di Ferriere con il museo del Contrabbando e gli alpeggi di alta quota della Bassa di Colombart.

Arrivo su Ferrere dalla Bassa di Colombart

3. FERRERE-PONTEBERNARDO

Si perde quota velocemente: dopo i Becchi Rossi, l’itinerario intercetta uno dei “Sentieri dell’Ecomuseo” fino a Pontebernardo, sede dell’Ecomuseo della Pastorizia dove oltre allo spazio museale sono presenti il Centro di Selezione degli arieti di razza sambucana, un piccolo caseificio dove si produce la Toumo dell’Ecomuseo, un micro-salumificio e il punto di degustazione.

Vista sul Vallone di Ferrere dai Becchi Rossi

4. PONTEBERNARDO-SAMBUCO

Si prosegue sul principale Sentiero dell’Ecomuseo con ampi panorami fino a Sambuco. Sulle tracce di pastori, contadini e contrabbandieri, la tratta porta alla scoperta dei segni lasciati sulla natura dall’uomo attraverso un percorso in un ambiente alpino di alta valle tra rocce dolomitiche e bellissime borgate.

Sentiero dell’Ecomuseo

5. SAMBUCO-VINADIO

Si ricomincia a camminare in salita puntando verso il Colle di Neraissa, altro luogo di alpeggi con visuali uniche sulla valle, e si scende a Vinadio, luogo simbolo dell’allevamento ovino in valle Stura con la sua Fiera dei Santi, dove cambia il tipo di cammino.

Discesa nel vallone di Neraissa

6. VINADIO-DEMONTE

Qui inizia un lungo traverso su sentiero sul versante all’ “Adrech”, costituito da vegetazione di pendio arido con roverelle e ginepri, passando di fronte alle grotte di Aisone fino alla Cappella della Madonna del Pino dalla quale si scende verso il paese di Demonte, fine della tappa.

Vista dalla Cappella della Madonna del Pino su Demonte

7. DEMONTE-PARALOUP

Dal principale concentrico della inizia l’ultima lunga salita che attraversa diverse fasce vegetazionali montane fino alle abetine e ai lariceti del Colle dell’Ortiga. Dopo un lungo e panoramico traverso si raggiunge la cima dell’Alpe di Rittana, luogo per eccellenza dell’alpeggio di bassa valle, dal quale si scende alla Borgata Museo di Paraloup, legata alla Resistenza partigiana.

Sentiero di cresta dell’Alpe di Rittana con vista sulla pianura cuneese

8. PARALOUP-VALLORIATE e 9. VALLORIATE-BORGO SAN DALMAZZO

Con le ultime due tappe si attraversano selvaggi boschi di bassa e media montagna, toccando luoghi come il Castagno secolare di Valloriate (l’arbou d’la Moutta dal nome della frazione più vicina ad esso), la Cappella dell’Incoronata di Moiola e il Castello di Roccasparvera. Gli ultimi chilometri si sviluppano su facili stradine immerse in boschi di castagno e permettono di raggiungere la fine del tracciato presso l’ufficio turistico di Borgo San Dalmazzo.

Sentiero nei faggi tra Paraloup e Cavagna

VARIANTI

L’itinerario prevede due varianti.

A. PARALOUP-BORGO SAN DALMAZZO

Il percorso, passando per il chiot Rosa e l’abitato di Rittana e una di borgate, prima di ricollegarsi alla tratta Valloriate / Borgo San Dalmazzo (Tappa 9), attraversa una varietà di paesaggi che vanno dai pascoli alpini alle faggete, dai castagneti ai prati di fondovalle, nonché una serie di opere d’arte contemporanea legate ai contesti naturali. Questa tratta permette di abbreviare il percorso, condensando la tappa 8 e 9.

B. CASTELLETTO DI ROCCASPARVERA- VIGNOLO

La seconda variante collega il tracciato “La Routo” con l’abitato di Vignolo, partendo dalla frazione Castelletto di Roccasparvera. L’itinerario sale verso il confine con la Valle Grana per poi ridiscendere verso l’abitato di Vignolo attraverso il Bosco dell’Impero che si caratterizza per la copertura forestale a castagneti (da frutto e cedui) e a rimboschimenti di conifere come larice ed abete rosso.

Le tappe del versante italiano de “La Routo”:

1- Colle della Maddalena / Bersezio

2- Bersezio / Ferriere

3- Ferriere / Pontebernardo

4- Pontebernardo / Sambuco

5- Sambuco / Vinadio

6- Vinadio / Demonte

7- Demonte / Paraloup

8- Paraloup / Valloriate

9- Valloriate / Borgo San Dalmazzo

Variante a- Paraloup / Borgo San Dalmazzo

Variante b- Castelletto di Roccasparvera / Vignolo

Un territorio che ha ottenuto il riconoscimento dall’UNESCO come Riserva della Biosfera del Monviso, una terra discreta, ma di straordinaria bellezza e unicità.

Queste valli sono il territorio ideale per chi ama la montagna e la natura e soprattutto lo sport all’aria aperta: dal trekking alle passeggiate a cavallo; dal mountain bike all’arrampicata sportiva e su ghiaccio; dal kite surf al parapendio; dallo sci alpino a quello di fondo; dalla canoa al rafting.