Diverse fonti storiche attestano che lo zafferano veniva già coltivato nel Medioevo sulle colline del Marchesato di Saluzzo. Nella seconda metà dell’Ottocento lo zafferano di Antonio Delpuy, cittadino di Caraglio, comune situato alla bocca della Valle Grana, è presente alla “Prima esposizione agraria, industriale, artistica della Provincia di Cuneo”. Più recentemente, l’iniziativa di diversi agricoltori dalla Valle Po alla Valle Stura e della pianura saluzzese, unita al particolare microclima della zona pedemontana, ha favorito la riscoperta dell’“oro rosso” ricavato dagli stigmi essiccati dei fiori del Crocus sativus, pianta tubero-bulbosa appartenente alla famiglia delle iridacee. Si tratta di piccole produzioni di qualità ottenute perlopiù con metodi manuali, senza uso di erbicidi e pesticidi. Oltre a essere una spezia versatile che tinge di giallo i piatti che impreziosiscono la tavola, lo zafferano è impiegato come cosmetico e farmaco dalle molteplici proprietà.
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