Simbolo del Rinascimento saluzzese, nel ‘400 fu dimora della famiglia di Galeazzo e Francesco Cavassa, entrambi Vicari generali dei Marchesi.
È un suggestivo edificio con logge, torrette, scale a chiocciola, che sfrutta il declivio della collina per raggiungere 6 piani. Restaurata da Emanuele Tapparelli d’Azeglio e da lui donata alla città come museo civico (1883/90), presenta una sequenza di sale con soffitti lignei dipinti, pareti decorate, arredi in stile e d’epoca, affreschi e quadri fra i quali la Madonna della Misericordia, capolavoro di Hans Clemer (1499). Ovunque lo stemma della famiglia: il pesce chavasson che risale la corrente e il motto dall’ambiguo significato Droit quoi quil soit.
Casa Cavassa è inserita nella rete nazionale delle Case della Memoria.