L’ultimo weekend di ottobre il centro di Vinadio rivive una festa di antichissima tradizione: la Fiera dei Santi celebra la pecora sambucana con un ricco programma di iniziative per due giorni di allegria e divertimento.
La pecora sambucana
Nata e allevata fin dai tempi antichi in Valle Stura, la pecora sambucana prende il nome da Sambuco, paese dell’Alta Valle, dove da sempre l’allevamento ovino è praticato sui pascoli di montagna. Dalla primavera fino al tardo autunno questo ovino pascola tra i 2.000 e i 2.500 metri, privo di custodia e di ricoveri: ambienti rocciosi, disagiati, pietrosi e ripidi, temperature rigide nei mesi primaverili ed autunnali hanno fatto sì che la pecora “sambucana” assumesse una rusticità che la rende particolarmente adatta all’ambiente in cui vive.

La sua grande agilità le permette di percorrere ripidi canaloni, scoscesi pendii, attraversare pareti rocciose seguendo intelligentemente “les draios”, sentieri scavati nella roccia per raggiungere le vette e brucare gli ultimi ciuffi d’erba particolarmente saporita.
Trascorre il lungo periodo invernale nell’ovile nutrendosi con solo fieno locale. Passione e legame affettivo hanno contraddistinto il lavoro dei montanari nella cura dei loro greggi: la pecora sambucana è un’ottima produttrice di latte, carne e lana.
Un tempo il latte era utilizzato quasi esclusivamente per l’alimentazione degli agnelli o per il fabbisogno famigliare; oggi alcuni allevatori trasformano il latte eccedente in formaggio tipico locale “La touma”, di sapore particolarmente gradevole. L’agnello presenta un’ossatura molto piccola con una massa muscolare ben sviluppata, compatta e con assenza di striature di grasso filamentoso. Ha inoltre un sapore ottimo determinato anche dal tipo di alimentazione naturale somministrata alle pecore.

La lana è di ottima qualità, molto fine e fitta, il filo è leggero e lucente e presenta una buona resistenza ad essere strappato.

Gli appuntamenti per la Fiera
Quello della Fiera dei Santi è un weekend ricco di appuntamenti: le strade del paese si trasformano in una vetrina a cielo aperto, con stand e bancarelle dove è possibile ammirare e acquistare manufatti in lana di pecora sambucana (maglie, coperte, guanti, gilet, giacche e gomitoli) e molti prodotti locali, tra i quali ricordiamo i tipici crousét, pasta tradizionale della Valle Stura, la cui produzione non si ferma neanche un secondo nella domenica di Fiera.

Le note della tradizione locale accompagnano i visitatori che si scatenano nelle danze occitane a ritmo di musica, per poi dedicarsi alla degustazione della pregiata carne dell’agnellone sambucano “tardoun”, mentre una giuria, formata da giovani allevatori della Valle e da esperti di razze ovine, è impegnata già dal sabato nella la scelta dei capi migliori che sfileranno il giorno successivo, concludendosi con la premiazione degli allevatori, proprietari degli ovini migliori.


Prodotti locali, esposizioni, concerti, spettacoli e danze occitane richiamano ogni anno un folto pubblico per due intere giornate che permettono ai visitatori di trascorrere gioiosi attimi di festa e di rivivere le antiche tradizioni legate al mondo della pastorizia.