Una giornata dedicata all’ambiente creata da Yepp Valle Stura in collaborazione con l’Ecomuseo della Pastorizia
All’interno del ciclo di appuntamenti “Dumsenandi” dedicati al tema ambiente, Yepp Valle Stura organizza la giornata “Che semenza!” sabato 20 aprile, dalle 15 presso l’Ecomuseo della Pastorizia a Pontebernardo
Programma
ore 15 | BENVENUTI – presentazione ospiti e letture
ore 15,30 | LABORATORI E SCAMBI – semina dei fiori e delle lenticchie; porta i semini che vuoi e scambiali con chi vuoi; scambio di abiti e oggetti usati
ore 16,30 | CHIACCHIERE CON CHI SI RICORDA – con i Ragazzi della III età
ore 17 | SEMIs – spettacolo teatrale di e con Giulia Bocciero e Davide Simonetti, con la speciale partecipazione di Maxime Schmitt, contadino, attivista e divulgatore scientifico, coordinatore della Maison des Semences Paysannes Maralpines.
ore 18 | APERITIVO SOSTENIBILE – a offerta libera
Info e prenotazioni
ecomuseopastorizia@vallestura.cn.it | +39 347 211 8377
Per saperne di più sullo spettacolo
“Dietro ciò che mangiamo ci sono dei semi, delle persone, delle storie. L’intreccio di questi tre elementi provoca da sempre numerose implicazioni di tipo economico, politico e sociale. Dopo una formazione con Maxime Schmitt, contadino, attivista e divulgatore scientifico, coordinatore della MSPM, nasce SEMIs storie di un potere invisibile. Abbiamo scelto di raccontare questa complessità creando una serie di canti, narrazioni, immagini e partiture fisiche legate ai temi della sparizione della biodiversità, dell’industria semenziera (la nascita e l’evoluzione dei cosiddetti ibridi F1), del legame profondo fra coltura e cultura.
Cinque scope piantate in fiaschi di sabbia, un teatrino di legno pieno di disegni, un vecchio, due giocatori di scacchi e una figura femminile immensa e misteriosa popolano la scena: un tappeto volante che sorvola con leggerezza la miseria e la follia dell’essere umano, la stanchezza e la gioia della terra. La grande quantità di storie, suoni, aneddoti e saperi raccolti durante il percorso di creazione ha reso SEMIs uno spettacolo intimo e comunitario, capace di connettere le persone del pubblico.”