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Ramassin pat e Ramassin della Valle Bronda Psf

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Maggiori informazioni
Maggiori informazioni Consorzio di Promozione e Valorizzazione del Ramassin del Monviso – Valle Bronda; Via Roma 3, Pagno;
Contatti
347 4699707; ramassin.vallebronda@tiscali.it

Il ramassin o dalmassin, termine dialettale dall’etimologia araba per indicare la varietà damaschina, è una susina originaria della Siria. Si tratta di una coltura rustica, adatta a terreni impervi, diffusa nel Saluzzese fin da
tempi antichi. Qui, nelle amene colline della Valle Bronda, intorno ai 500 metri di altitudine, la coltivazione di ramassin trova le condizioni ideali e garantisce una produzione eccellente. Il frutto, di piccole dimensioni e colore blu violaceo, quando è maturo cade a terra. Essendo molto delicati, i ramassin vengono raccolti mediante delle reti sospese che attutiscono l’impatto. Questa piccola susina si distingue per la polpa morbida e carnosa, la buccia fine, velata da un sottile strato di pruina, il profumo intenso e il sapore dolcissimo. Disponibili sul mercato tra giugno e agosto, i ramassin si consumano sia freschi che cotti: una pratica diffusa consiste nel cuocere i frutti denocciolati addizionati di zucchero servendoli freddi. Il Presidio Slow Food riunisce un consorzio di produttori che tra l’altro ha l’obiettivo di prolungare la vita di questo frutto prelibato sotto forma di confetture, conserve e liquori.

È una vaietà rustica e particolarmente adatta per la coltivazione biologica. Le aree di coltivazione privilegiate per questa varietà che si adatta facilmente al gelo e ai diversi tipi di terreno, sono i terreni collinari collocati al di sopra dei 500 m di altitudine che presentano un microclima particolare. Il frutto di questa varietà, caratterizzata da diversi ecotipi, diffusa da secoli in provincia di Cuneo, è ovale e di piccole dimensioni poiché pesa circa 1015 g, il colore della sottile buccia varia dal giallo ambrato al blu fino al viola intenso una volta maturo. Una particolarità riguarda il fatto che la buccia risulta velata da una sottile pellicola di cera bianca, definita pruina, naturalmente prodotta dalle cellule superficiali dell’epidermide. La polpa è morbida, molto dolce ed aromatica, dal color giallo tenue, ha un profumo intenso e un sapore dolcissimo. I Ramassin tendono a staccarsi spontaneamente dal ramo quando sono maturi e quindi solitamente vengono raccolti a terra anche se negli ultimi anni, vista la delicatezza del frutto, sono state allestite delle reti sospese su cui far cadere i ramassin. Normalmente viene commercializzato senza classi qualitative di grandezza o peso. La zona di produzione riguarda la maggior parte del territorio della provincia di Cuneo, in particolare la zona pedemontana e il saluzzese. I ramassin, frutti ricchi di potassio, fibra, calcio e fosforo, solitamente vengono consumati freschi, tuttavia negli ultimi anni si punta anche molto sulla trasformazione artigianale sotto forma di confetture, gelatine o liquori aromatici, frutta sciroppata o essiccata spesso anche naturalmente al sole. Proprio per proteggere questa varietà e prolungare la vita di questo frutto anche mediante la trasformazione, incentivata dalla possibilità di poter disporre del prodotto anche nei mesi invernali, il Ramassin della Valle Bronda è diventato anche un Presidio Slow Food.

CENNI STORICI
La sua distribuzione territoriale, che corrisponde più o meno alle aree delle incursioni saracene del IX e X secolo, fa pensare che questa varietà sia stata introdotta dal Medio Oriente nell’alto medioevo. Negli archivi comunali del saluzzese sono presenti alcune testimonianze delle prime forme di coltivazione organizzata del ramassin, la cui coltivazione era così diffusa che anticamente si tenevano ogni sera due mercati completamente dedicati al ramassin (presenti ancora oggi): uno nel comune di Pagno e l’altro nella frazione S. Lazzaro di Saluzzo.

REPERIBILITÀ
La raccolta dei ramassin generalmente avviene tra la metà di giugno e la metà di agosto

Un territorio che ha ottenuto il riconoscimento dall’UNESCO come Riserva della Biosfera del Monviso, una terra discreta, ma di straordinaria bellezza e unicità.

Queste valli sono il territorio ideale per chi ama la montagna e la natura e soprattutto lo sport all’aria aperta: dal trekking alle passeggiate a cavallo; dal mountain bike all’arrampicata sportiva e su ghiaccio; dal kite surf al parapendio; dallo sci alpino a quello di fondo; dalla canoa al rafting.